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PROCESSO IMPAGNATIELLO: Lo sguardo di mamma Loredana.

  • Writer: Rebecca Lorefice
    Rebecca Lorefice
  • Jun 14, 2024
  • 2 min read

Updated: Jun 17, 2024


Siamo sempre nell'aula della Corte d'Assise di Milano, il 27 maggio 2024, e le parole di Alessandro Impagnatiello rimbombavano come un eco per tutta l'aula.


"In quei momenti era come se avessi una lotta interna una scissione tra me e me stesso tra il mio corpo e l’anima lottavo tra due parti di me, una parte di me sapeva dove fosse Giulia, l’altra parte di me ancora cercava Giulia e non credeva all’altra parte di me, attendevo che il telefono squillasse per ritrovarla. Era come se una parte di me la stesse ancora attendendo e non avesse realizzato quello che era successo" , poi ad una successiva domanda del pm Alessia Menegazzo prosegue affermando che "alle 21.30 di sera in mezzo a tutte queste azioni confusionarie illogiche era come se una parte di me forse quella minuscola parte di me ancora viva cercasse di essere vista da qualcuno perché spostare il suo corpo attraverso 4 rampe di scale in un' abitazione con famiglie in una giornata in cui il sole tramonta più tardi era come se cercassi che passasse il vicino di casa mi vedesse – come se volessi che qualcuno mi scoprisse e interrompesse tutto".


In quel momento Chiara, la sorella di Giulia Tramontano, si alzò per lasciare l'aula, salutò la madre ed il giovane fratello e accompagnata dal suo fidanzato si diresse verso l'uscita della grande Assise. Mi alzai perchè avrei tanto voluto parlare con lei, non per chiederle del suo dolore ma per dedicare un articolo a Giulia. A quella giovane ragazza piena di energia, gioia e forza. Quella bellissima ragazza che tutto il mondo meritava. Non volevo parlare dell'omicidio, volevo solo e lo vorrei ancora raccontare Giulia come se fosse ancora qui con noi. Come se quel giorno non fosse mai esistito e lei fosse una giovane ragazza piena di vita che incontrai in un bar e decisi di raccontare. Come potete immaginare non riuscii a parlare con lei, forse perchè qualcosa mi fermò, forse perchè in alcuni momenti è difficile trovare il giusto modo per infrangere un pregiudizio. La prima che aveva pregiudizi ero io, io che conoscevo già la sua risposta dentro di me ma forse mi sbagliavo forse davanti ad un caffè avrebbe deciso di parlarmi. Ritornai in aula e vidi Loredana (la mamma di Giulia Tramontano) appoggiata a quella gabbia tanto grande ad un metro da lei l'imputato. Mi chiesi perchè stesse lì, perchè non rimaneva seduta come tutti gli altri. Giuardava Alessandro Impagnatiello con uno sguardo diverso dal solito. Braccia conserte, gambe e busto rigidi frontali ai pm e viso rivolto verso l'imputato. Lo guardava con uno sguardo attento, non abbassava mai il suo sguardo come se lo avesse di fronte a sé. Lo affrontava, affrontava quel dolore e quel momento mi disarmò. Occhi pieni di lacrime in alcuni momenti ma la forza predominò sempre. Mamma Loredana era lì e rimase in piedi fino alla fine, Alessandro Impagnatiello non la guardò mai, quello sguardo lo evitò sempre consapevole di non poter più tornare indietro.


Ringrazio di cuore Andrea Spinelli il primo illustratore giudiziario in Italia. Grazie perché mi hai permesso di arricchire il mio scritto con la tua opera.

Vi lascio il link della sua pagina instagram


Dott.ssa Malikah Dounia Occhipinti

Praticante Avvocato - Abilitato al patrocinio sostitutivo

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