ALESSIA PIFFERI: IL PROCESSO – Partiamo dalla sentenza di primo grado
- Rebecca Lorefice
- May 14, 2024
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“La Corte d’Assise di Milano ha pronunciato sentenza nel procedimento nei confronti della signora Alessia Pifferi. Dichiara l’imputata Pifferi Alessia colpevole del reato lei ascritto in rubrica. Esclusa la circostanza aggravante della premeditazione… la condanna alla pena dell’ERGASTOLO”
Ieri si è concluso uno dei processi più complicati dell’anno con una sentenza che lascia poca interpretazione. La Corte d’Assise di Milano ha condannato Alessia Pifferi all’ERGASTOLO definendola unica responsabile della morte della piccola Diana.
La donna era accusata di omicidio volontario pluriaggravato. L’unica aggravante
non riconosciuta dalla Corte è la premeditazione.
Si conclude l’udienza e l’aula è divisa tra chi considera la pena giusta e chi invece crede
che Alessia Pifferi non meriti di stare in carcere perché a sua volta è una vittima.
Questa spaccatura fa comprendere quanto ogni sentenza non sia scontata e quanto
la percezione emotiva di ogni individuo è diversa. La Corte, però, al contrario delle persone presenti in aula non si lascia influenzare dall’emotività o da opinioni personali applica il Diritto e lo fa sulla base di quanto emerso durante tutto il procedimento. Certo, questo rappresenta solo l’inizio una battaglia legale che sicuramente, come già anticipato dall’Avv. Pontenani, porterà al secondo grado di giudizio.
Quello che ci auguriamo è che la pena definitiva ad Alessia Pifferi si basi sulla Verità e rispecchi quanto realmente accaduto.
Intanto solo dopo la visione completa della sentenza di primo grado ripercorreremo tutto il processo, in particolare la fase istruttoria e le ragioni che hanno portato la Corte d’Assise di Milano a condannare l’imputata all’ERGASTOLO.
Dott.ssa Malikah Dounia Occhipinti
Praticante Avvocato – Abilitato al patrocinio sostitutivo